Maurizio Bignami

Otorinolaringoiatra

Professore Ordinario di Otorinolaringoiatria presso l’Università dell’Insubria e Direttore dell’UOC di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese

Patologia della cavità orbitaria

Le cavità orbitarie (od orbite), sono cavità ossee situate nel massiccio faciale e che contengono i due bulbi oculari con i loro annessi. La cavità orbitaria ha forma di piramide quadrangolare. Numerose ossa craniche partecipano alla sua formazione e la sua parete laterale, pavimento e parte del tetto sono in stretto contatto con la cavità nasosinusale.
Proprio a causa di questa stretta vicinanza, alcune patologie infiammatorie o tumorali del distretto nasosinusale possono estendersi alla cavità orbitaria con necessità di attuare trattamenti tempestivi e specifici. Invece, nell’ambito delle patologie più frequenti dell’orbita, l’emangioma cavernoso rappresenta il tumore benigno più frequente, interessando principalmente il sesso femminile, con età media di insorgenza intorno ai 40-50 anni. In linea generale, la patologia che interessa questo distretto può determinare diplopia, esoftalmo, sofferenza del nervo ottico con ipovisus. L’esame clinico-strumentale è in grado di fornire un inquadramento diagnostico e la collaborazione con lo specialista oftalmologo consente di pianificare il programma terapeutico più idoneo al caso.

Principali patologie trattate

  • Oftalmopatia tiroidea di Graves
  • Malattia infiammatoria periorbitaria (ascessi, mucoceli)
  • Tumori benigni della cavità orbitatia (emangiomi, schwannomi, lesioni fibro-ossee)
  • Estensione di tumori maligni nasosinusali nella cavità orbitaria

Principali tipi di interventi chirurgici

  • Interventi di asportazione per via endonasali e/o combinati con approccio palpebrale superiore
  • Decompressione orbitaria
  • Exenteratio orbitae nei tumori maligni estesi all’orbita